IL SARACINO DI AREZZO, LA PIÙ BELLA GIOSTRA MEDIEVALE D’ITALIA
“ Terra d’Arezzo, un cantico salga dal nostro cuore
a te, che luce ai popoli fosti col tuo splendore. “
Così cantano i quartieristi aretini nelle giornate del Saracino, accompagnati dal suono delle chiarine, accennando alla grandezza che questa città ha avuto nella storia, mentre attendono con trepidazione che l’Araldo dia il via alla Giostra e che i cavalieri scendano sul campo.
Questa rievocazione storica, che affonda le sue radici nel Medioevo, è giunta con alcune interruzioni fino ai giorni nostri; oggi il Saracino è una festa del popolo di Arezzo, che l’attende per tutto l’anno, ed attorno alla quale ruota un po’ la vita della città.
Questo meraviglioso torneo cavalleresco va in scena nella piazza principale della città, per 2 volte all’anno, a giugno, in una suggestiva edizione in notturna e a settembre, in diurna.
Sono presenti musici e cavalieri, arcieri e guerrieri che in abiti storici fanno rivivere a chi li guarda un tempo lontano, e gli immancabili sbandieratori di Arezzo, famosi in tutto il mondo per la ricchezza e la complessità del repertorio che mostrano nelle loro esibizioni, un insieme di stile, eleganza, rispetto della tradizione e leggerezza nei movimenti.
Dopo il corteo storico lungo le vie della città, i figuranti si ritrovano in piazza Vasari (chiamata più comunemente Piazza Grande) e al termine dello schieramento degli armati l’Araldo recita, in modo molto enfatico, la Disfida di Buratto, una vera e propria dichiarazione di guerra, molto emozionante, nel religioso silenzio della piazza gremita: è questo il momento in cui la Giostra inizia e la trepidazione sale inesorabilmente.
A questo punto i cavalieri dei quattro Quartieri in cui è suddivisa la città sono pronti a sfidare il Re delle Indie, rappresentato dal Buratto, colpendolo sul suo scudo e cercando di marcare il punteggio più alto per poter vincere la competizione.
Ogni Quartiere ha a disposizione due Cavalieri che si lanceranno al galoppo in una corsa ciascuno (“carriera”), mantenendo la lancia il più ferma possibile, scaricando contro il nemico saraceno tutta la loro forza restando a cavallo e colpendolo con la massima precisione…la tensione in piazza è palpabile, i quartieristi avversari cercano di innervosire con urla e fischi cavallo e cavaliere, nella speranza di disturbarne la carriera.
Negli attimi in cui l’organo giudicante decide quale sia il punteggio marcato dal cavaliere i quartieristi sono tesissimi, preoccupati, speranzosi…sono momenti interminabili e pieni di pathos, chi ha appena corso la carriera attende fiducioso un ottimo risultato, i quartieristi avversari sperano in un punteggio basso.
Si va avanti così, tra momenti di tensione, felicità e talvolta delusione, fino al termine della giostra, fino a quando tutti e otto i cavalieri avranno corso le loro carriere e sfidato tutti il Buratto; infine l’Araldo annuncerà il vincitore della Giostra e la Lancia d’Oro sarà consegnata nelle mani del Quartiere in totale tripudio, tra la delusione delle altre tre fazioni.
La Lancia d’Oro è appunto l’ambito trofeo della Giostra del Saracino, realizzata con misure precise in legno d’acero, noce o tiglio, che ormai da decenni viene realizzata dal maestro intagliatore aretino Francesco Conti.
Per la prossima edizione del 2 settembre la Lancia è stata dedicata a Leonardo Da Vinci e per questa occasione, per la sua realizzazione, ha visto lavorare insieme a Conti anche il grande Mimmo Paladino, uno dei principali artisti contemporanei, del quale, tra l’altro, la mostra omaggio a Piero Della Francesca sarà ad Arezzo fino al 31 gennaio 2020.
Conti ha rappresentato Leonardo nelle linee geometriche che si ritrovano nei vari punti della parte lignea della lancia, sul fronte ha poi realizzato un basso rilievo che raffigura il volto del genio del Rinascimento, ed ha inserito, infine, gli elementi in bronzo di Paladino. Questa è, a dire del maestro intagliatore, la Lancia d’Oro che è stato più difficile realizzare fino ad oggi.
A chi sarà destinata questa meravigliosa opera che unisce tradizione e contemporaneità e porta la firma di un così grande artista? Chi marcherà i punteggi più alti e potrà stringerla tra le mani?
Per vivere questa emozione non perdetevi la meravigliosa ed unica giostra cavalleresca che vi riporterà indietro nel tempo, come in un viaggio immaginario che sarà capace di farvi vivere per un giorno in un mondo antico, fatto di musici e cavalieri, di nobili casate e sfide al galoppo, come ci racconta addirittura Dante nel XXII Canto dell’Inferno nella sua Divina Commedia.
“..corridor vidi per la terra vostra,
o Aretini, e vidi gir gualdane,
fedir torneamenti e correr giostra..”